Lo sviluppo della personalità procede da un’innegabile identità (indifferenziazione) dello stato psichico del bambino con l’inconscio dei genitori.
Nella psicologia dei primitivi è assai evidente la relazione tra identità e concetto di partecipazione mistica. L’identità si basa sulla mancanza di consapevolezza del bambino piccolo, anche l’uomo primitivo è inconsapevole, questo determina la non-differenziazione, infatti non esiste ancora un Io chiaramente differenziato.
La straordinaria contagiosità delle reazioni emotive, fa si che più è debole la coscienza dell’Io più è difficile individuare chi è affetto dalla reazione emotiva e meno il singolo è in grado di difendersi dal contagio.
Il bambino all’interno della famiglia è coinvolto emotivamente nello stesso modo in cui lo è l’intero gruppo. Gli influssi che agiscono più fortemente sui bambini provengono dallo sfondo inconscio dei genitori e non dal loro atteggiamento cosciente.
Si tratta di effetti profondi e incontrollabili, per questo per i genitori è utile considerare i sintomi dei figli, qualora si presentino, alla luce dei propri problemi e conflitti.
Sul bambino influiscono i fatti e non le parole, ovvero la condotta di vita dei genitori e non quello che essi predicano o dichiarano. Tuttavia, la psiche non è un meccanismo che reagisce in modo assolutamente certo a uno specifico impulso.
Per tale motivo in una famiglia con più bambini, soltanto l’uno o l’altro potrà reagire identificandosi con l’inconscio dei genitori e in questo il carattere del bambino gioca un ruolo fondamentale.
In particolare ciò che influisce di più sullo sviluppo della personalità del bambino, è quella vita che i genitori o i progenitori, non hanno vissuto, quel pezzo di vita che avrebbe potuto essere vissuto se certi pretesti non l’avessero impedito. Ciò corrisponde ad un peccato contro la vita, “peccato originale” e non contro la morale creata dagli uomini.
È una colpa impersonale dei genitori, quella che il bambino, in modo altrettanto impersonale deve scontare.
Si tratta di un ethos naturale, una compensazione ineluttabile, che abbassa ciò che era troppo elevato ed eleva ciò che era troppo basso.
L’influsso dei genitori diventa un problema morale quando si tratta di circostanze che essi potrebbero modificare ma che per negligenza, per ansietà, per conformismo non vengono messe in discussione. In questo caso i genitori hanno una pesante responsabilità.