Il periodo di transizione dall’infanzia alla vita adulta è molto intenso, l’adolescente si trova ad affrontare avvenimenti e situazioni a lui sconosciuti ai quali deve sapersi adattare; deve cioè risolvere il problema dell’identità personale, sociale e sessuale. Per alcuni questo compito può risultare più complesso, soprattutto se non sono stati superati i precedenti conflitti infantili, se l’adolescente non si è sentito accettato nella fase precedente o addirittura rifiutato dalle sue figure di riferimento (i genitori). Lo è ancora di più per quelli a cui sono mancati affetto e cure. I compiti dell’adolescenza possono diventare in questi casi intollerabili e spingere il giovane alla chiusura in sé stesso o sfociare in varie manifestazioni patologiche. In questi frangenti l’aiuto psicologico è fondamentale per uscire dal vortice dei loro complessi e conflitti.
Manifestazioni della depressione in adolescenza
Nei bambini molto piccoli la depressione si evidenzia spesso con disturbi dell’alimentazione e del sonno: coliche, pianto, movimenti violenti del capo. Un po’ più avanti negli anni gli stessi problemi si tramutano in reazioni di fuga, apatia e comportamenti regressivi. Man mano che il bambino cresce i problemi comportamentali cominciano a prendere il posto dei sentimenti depressivi e possono comparire accessi d’ira, rifiuto delle regole delle regole, svogliatezza, fughe da casa, comportamenti autodistruttivi. Tutto ciò porta Il ragazzino a convincersi di essere cattivo, malvagio e di non poter essere accettato. Questi sentimenti a loro volta lo inducono a mettere in atto un comportamento antisociale il quale non fa altro che accentuare la sua convinzione di non essere buono.
L’adolescente, invece, meno portato a esprimere apertamente le proprie emozioni e pensieri, manifesta una chiusura in sé stesso, nasconde i propri sentimenti dimostrando, a volte, una certa serenità o imperturbabilità. Ciò che proprio non riesce a nascondere sono la noia e l’inquietudine: in alcuni momenti potrebbe sembrare indifferente a tutto, in altri è preso da particolare entusiasmo per cose banali, cerca sempre le novità e non riesce a stare solo. Spesso lamenta di essere stanco specie al risveglio pur dopo molte ore di sonno. Può essere molto preoccupato per le proprie condizioni fisiche, avere difficoltà di concentrazione pur applicandosi allo studio per diverse ore. In generale l’adolescente tende ad evitare i problemi invece di affrontarli, è facile che si arrenda che eviti gli sforzi e si chiuda in sé stesso. Potrebbe allora cadere in forme di comportamento delinquenziale o essere alla ricerca frenetica di rapporti sessuali.
Significato della depressione in adolescenza e possibili risoluzioni
Il significato della depressione può essere ricondotto sempre ad un vissuto di perdita: perdita dell’oggetto d’amore, di una condizione precedente o di uno stato ideale legato alla fanciullezza. L’adolescente può sentirsi come abbandonato a sé stesso e sviluppare un’immagine di sé carente e poco efficace, provando un senso di inadeguatezza si blocca, non reagisce e cade nella depressione. Alcuni adolescenti escono da questa empasse progredendo naturalmente nella maturità, trovando qualche fonte interna ed esterna di forza e rassicurazione. Altri invece, hanno necessità di essere supportati da un punto di vista psicologico affinché lo stato depressivo non si trascini fino all’età adulta o si cronicizzi, hanno bisogno di essere aiutati a sviluppare le risorse interne necessarie ad affrontare i compiti evolutivi che la vita pone davanti a loro.
Il rapporto con una figura terapeutica può inoltre, fornire al giovane un modello di identità adulta più accettabile nei casi in cui il rapporto con i genitori è particolarmente conflittuale e offrire l’esperienza di un rapporto riparativo con la figura adulta che rafforzi nell’adolescente, il proprio senso di identità e la fiducia in sé stesso.