L’ansia è compagna inevitabile di ogni evoluzione e mutamento di vita, verso una maggiore libertà, autonomia e creatività. Possiamo affermare che in ogni lotta dell’individuo per l’autorealizzazione è presente, più o meno forte questo stato emotivo.
Vi sono quindi, momenti della vita in cui l’ansia può essere considerata una reazione emotiva del tutto normale e adattiva. Secondo Canestrari l’ansia è il pedaggio che si paga ogni volta che ci si avvaia a lasciare il regno delle cose collaudate per affrontare il regno del possibile.
Così tanto più l’individuo è responsabile del proprio destino, quanto più acquisisce spazi di libertà nel comportamento, nel giudizio, nelle decisioni, tanto più si trova di fronte a situazioni d’ansia.
Si può dire che tutti abbiamo esperienza di questo fenomeno, anche se, solo alcune persone hanno manifestazioni che superano il livello di guardia, assumendo forme gravi e paralizzanti.
L’ansia è uno stato emotivo molto vicino alla paura, anche se la fonte del pericolo, nel primo caso, può non essere ben chiara a livello cosciente e alcune volte del tutto sconosciuta. La persona si sente tesa, nervosa, impaurita, preoccupata senza conoscerne il motivo.
Spesso i motivi si trovano all’interno, nella sua psiche, sepolti nel suo inconscio ed hanno radici in esperienze primitive della vita psichica dell’individuo.
Quando possiamo considerare patologica l’ansia?
Quando il modo in cui è vissuta è caratterizzato da una sensazione di profonda debolezza e dipendenza, cosicchè la persona non riesce più ad andare avanti.
L’ansia ha manifestazioni soggettive e la sua presenza come la sua intensità, non sono sempre osservabili dall’esterno. Anche il livello di sopportazione dell’ansia è soggettivo, quindi ci sono persone in grado di vivere in modo soddisfacente pur con un’ansia considerevole e chi invece, crolla di fronte ad ansie apparentemente deboli.
L’ansia patologica si presenta come un fenomeno multidimensionale, in cui è coinvolto l’intero organismo, nelle sue dimensioni psicologica, sociale e somatica.
L’ansia è provata sempre allo stesso modo da tutte le persone, si presenta con le stesse caratteristiche; ciò che varia è la sua estensione nel tempo, la sua acutezza, cronicità, ovvero il grado della sua fissazione come processo psicologico.
A seconda poi, della lunghezza del decorso, si possono distinguere: l’ansia cronica, l’ansia subacuta e infine, l’attacco di panico.
Nel lavoro di Psicoterapia le paure e le motivazioni inconsce che sono alla base dell’ansia in tutte le sue manifestazioni patologiche, emergono offrendo l’opportunità alla persona di dare un nome a qualcosa che prima le era incomprensibile e sconosciuto. Sappiamo che ciò che impariamo a conoscere perde il suo carattere spaventoso, per divenire un nuovo aspetto della realtà personale che in precedenza non era stato preso in considerazione.